Nuova Riveduta:

Giobbe 3:6

Quella notte diventi preda di un buio cupo,
non venga contata tra i giorni dell'anno,
non entri nel novero dei mesi!

C.E.I.:

Giobbe 3:6

Quel giorno lo possieda il buio
non si aggiunga ai giorni dell'anno,
non entri nel conto dei mesi.

Nuova Diodati:

Giobbe 3:6

Quella notte se la prenda l'oscurità, non sia inclusa nei giorni dell'anno, non entri nel conto dei mesi!

Riveduta 2020:

Giobbe 3:6

Quella notte diventi preda di un buio cupo, non abbia la gioia di essere contata tra i giorni dell'anno, non entri nel novero dei mesi!

La Parola è Vita:

Giobbe 3:6

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Giobbe 3:6

Quella notte diventi preda d'un buio cupo, non abbia la gioia di contar tra i giorni dell'anno, non entri nel novero de' mesi!

Ricciotti:

Giobbe 3:6

Un turbine tenebroso pervada quella notte; non sia essa computata fra i giorni dell'anno nè sia numerata fra i mesi!

Tintori:

Giobbe 3:6

Un turbine tenebroso porti via quella notte, non sia contata fra i giorni dell'anno, non entri nel computo dei mesi.

Martini:

Giobbe 3:6

Un turbine tenebroso occupi quella notte; non sia contata tra i giorni dell'anno, né faccia numero nei mesi.

Diodati:

Giobbe 3:6

Caligine ingombri quella notte; Non rallegrisi fra i giorni dell'anno, Non sia annoverata fra i mesi.

Commentario abbreviato:

Giobbe 3:6

Capitolo 3

Giobbe si lamenta di essere nato Giob 3:1-10

Giobbe si lamenta Giob 3:11-19

Si lamenta della sua vita Giob 3:20-26

Versetti 1-10

Per sette giorni gli amici di Giobbe rimasero seduti accanto a lui in silenzio, senza offrire un consolidamento; allo stesso tempo Satana assalì la sua mente per scuotere la sua fiducia e per riempirlo di pensieri duri nei confronti di Dio. Il permesso sembra essersi esteso anche a questo, oltre che alla tortura del corpo. Giobbe era un tipo particolare di Cristo, le cui sofferenze interiori, sia nel giardino che sulla croce, furono le più terribili e derivarono in gran parte dagli assalti di Satana in quell'ora di tenebre. Queste prove interiori mostrano la ragione del cambiamento avvenuto nella condotta di Giobbe, dalla completa sottomissione alla volontà di Dio all'impazienza che appare qui e in altre parti del libro. Il credente, che sa che poche gocce di questo calice amaro sono più terribili delle più acute afflizioni esteriori, mentre è favorito da un dolce senso dell'amore e della presenza di Dio, non si sorprenderà nel constatare che Giobbe si è dimostrato un uomo di passioni simili a quelle degli altri; ma si rallegrerà del fatto che Satana è stato deluso e non ha potuto dimostrare che era un ipocrita; infatti, pur avendo maledetto il giorno della sua nascita, non ha maledetto il suo Dio. Senza dubbio Giobbe si vergognò in seguito di questi desideri, e possiamo supporre quale sarà il suo giudizio su di essi ora che è nella felicità eterna.

Riferimenti incrociati:

Giobbe 3:6

5 Giob 10:21,22; 16:16; 24:17; 28:3; 38:17; Sal 23:4; 44:19; 107:10,14; Is 9:2; Ger 2:6; 13:16; Am 5:8; Mat 4:16; Lu 1:79
De 4:11; Ez 30:3; 34:12; Gioe 2:2; Eb 12:18
Ger 4:28; Am 8:10

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